Oggi esageriamo. Salutiamo per qualche ora la linea, l’idea di mangiare leggero, e ci permettiamo uno di quei piatti che è meglio fare raramente, ma che ti riempiono di soddisfazione. Un timballo di riso con le melanzane, da accompagnare ad un rosè leggero.
Tempi di preparazione: 90 minuti
Difficoltà: Media
Dosi per: 4 Persone
Ingredienti:
- 400 grammi di riso
- 400 grammi di passata di pomodoro
- 4 melanzane
- 1 cipolla
- 8 cucchiai di pecorino stagionato grattuggiato
- 1 ciuffo di basilico
- 1 ciuffo di prezzemolo
- 1 bustina di zafferano
- 6 cucchiai di olio extravergine di oliva
- olio di semi per friggere
- sale
Preparazione:
Laviamo le melanzane, spuntiamole e tagliamole a fettine sottili. Disponiamole in un piatto, cospargiamole di sale e copriamo con un altro piatto (ponendoci sopra un peso) in modo che perdano la loro acqua. Questa operazione è da fare possibilmente prima di iniziare la preparazione.
Una volta scolate, sciacquiamole, asciughiamole e facciamole dorare bene da entrambi i lati in olio caldo.(un trucco imparato da mia mamma: usiamo un padellino, non serve “tuffarle” interamente, basta che si friggano da una parte e dall’altra, useremo meno olio e risulteranno un po’ meno pesanti). Una volta estratte dall’olio, disponiamole sulla carta assorbente in modo da perdere l’unto in eccesso.
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Nel frattempo tritiamo insieme dopo averli lavati il basilico, il prezzemolo e la cipolla, e facciamoli soffriggere in una casseruola con 2 cucchiai di olio extravergine di oliva. Uniamoci poi la passata di pomodoro, saliamo e facciamo cuocere per 30 minuti. Portiamo ad ebolizione in una pentola dell’acqua in cui scioglieremo lo zafferano. Saliamola e facciamoci cuocere il riso per 16 minuti, scoliamolo e condiamolo con 2 cucchiai di olio.
Ungiamo con l’olio rimanente una teglia e disponiamo a strati i nostri ingredienti: uno strato di riso, uno di salsa e uno di fettine di melanzane.Continuiamo così fino ad esaurire gli ingredienti, l’ultimo strato dovrà essere di melanzane. Spolveriamo con il pecorino e inforniamo per qualche minuto a 180 gradi.
Abbinamento:
Serviamo il nostro piatto ben caldo, accompagnandolo con un bianco DOC quale il Catarratto Dioniso di Mazara Francesco. Le uve vengono coltivate con il solo utilizzo di prodotti naturali quali lo zolfo e la calce in polvere; la leggera frizzantezza viene ottenuta tramite la chiusura ermetica del contenitore in fase di fermentazione, dando origine ad un bianco leggero secco e non eccessivamente acidulo.